Alle ore dodici del 27 maggio 2017 è nato Marco Maffucci dal peso di 3,2 kg.
Egli è il secondo figlio di Massimo e Maria laura che “incidentalmente” hanno contribuito a procrearlo, aggiungendolo alla sorella Martina di quasi sei anni e che si é già proclamata: “Sorella maggiore”, affermazione che, da sola, precisa la sua posizione sociale nell’ambito familiare, facendo valere subito la sua primogenitura su Marco!
Marco: un antico prenome romano, fra i più usati a Roma, ha contraddistinto molti uomini importanti, il cui elenco sarebbe molto lungo da citare, di cui fanno parte uomini politici della repubblica romana, imperatori come Marco Aurelio, prelati di ogni ordine e grado, con riferimento a San Marco evangelista e un papa santo che s’insediò nel 336 e resse il pontificato per soli dieci mesi.
Numerosissimi sono soprattutto i nomi coniugati con la radice Marco.
Fatta questa premessa didascalica, Marco, torno all’evento della tua nascita, specificando che il nome è una scelta di tua sorella, accettata per uniformare il suo nome e cognome con la lettera M, che caratterizza tutta la famiglia e ora anche il tuo: “M. M.”
Anche tu sei un tenero frutto di un amore nato fra i banchi della scuola, come scrissi nella poesia dedicata a tua sorella Martina. Un amore che si fortificò nel corso degli anni fino a realizzarsi in una felice convivenza e poi in un matrimonio che sancì ufficialmente la nascita di una famiglia a tutto tondo.
Tu vi sei entrato a pieno titolo, in ritardo, ma ciò non costituirà alcuna difficoltà per te e per Martina, che dopo solo pochi giorni ha mostrato di averti accolto nel migliore dei modi, sgombrando il campo da dubbi e riserve che la differenza di età poteva rappresentare.Per quanto mi riguarda, ho accolto la tua nascita con la stessa emozione che provai per quella di tua sorella, la commozione è stata altrettanto forte e spontanea.
Una sensazione di tristezza, però, avvolge la tua nascita, per l’incedere inesorabile dell’età, che mi vedrà escluso dal vivere la tua crescita fisica e morale, più di quella di Martina, perché con te riparto da zero e non sono capace di prevedere quanto potrò esserti vicino per trasferire, almeno in parte, le mie conoscenze, la mia cultura e le capacità critiche e razionali che sono alla base di un’esistenza equilibrata e gratificante: gli unici doni che un progenitore può e deve tramandare ai suoi successori.
La tua nascita tardiva, potrebbe mettermi fuori gioco prima di quanto sarebbe giusto.
La colpa però è nostra: aver ritardato il ritmo naturale della vita, ci porterà inevitabilmente, a fruire di un tempo più limitato da dedicare alla vostra crescita e a godere meno del vostro “sviluppo” fisico e mentale.
Finché mi sarà possibile integrerò l’operato dei vostri genitori.
Ricordatevi che noi, genitori e nonni e voi nipoti siamo il frutto del loro passato e la memoria che portiamo e porterete di essi è la diretta conseguenza delle loro scelte di vita che hanno dato origine alle nostre, facendoci diventare attori della realtà.
Non facciamo svanire le loro memorie nelle nebbie del tempo ma trasferitele a vostra volta, ai vostri figli e nipoti in un’ideale catena, simbolo di ricordi e di valori che non devono essere smarriti ma rinnovati e rinforzati nel corso degli anni, come rappresentative delle nostre vite e delle vostre, quale humus sul quale le nostre esistenze sono cresciute e si sono sviluppate, un humus che senza di esso, oggi e per gli anni a venire, non ci saremmo stati!
Noi: genitori e nonni, saremo sempre presenti accanto a voi, finché ci sarà possibile e fino allora, svolgeremo quest’amorevole compito con grande scrupolo e affetto, sperando di lasciare un’eredità morale e affettiva che rimarrà sempre impressa nei vostri cuori!
Questa è la nostra speranza e il nostro augurio per voi: Martina e Marco.