È giunta l’ora della “Crociata” definitiva?

Il titolo di questo brano, volutamente provocatorio, nasce da alcune riflessioni che mi preme condividere sulla situazione attuale del nostro pianeta.

Se ben osserviamo, le condizioni politiche e sociali di molti territori appartenenti al continente africano e a quello asiatico sono caratterizzate da lotte religiose, nelle quali spesso sì innestano, antiche e mai sopite, rivalità tribali non disgiunte da fattori economici legati allo sfruttamento delle ricche risorse naturali che queste regioni contengono.

L’elemento primario e scatenante è indubbiamente il fanatismo religioso di matrice islamica che non tollera e non riconosce nessuno dei valori cosiddetti “occidentali”, non solo religiosi.

Il Jihad (guerra santa) che è propugnata in gran parte della Terra è prevalentemente una guerra di religione, che non risponde a nessuna regola, anche bellica, che non sia quella della distruzione di tutto ciò che ha a che fare con i nostri valori: religioni, arte, concetti come libertà, democrazia e direi anche amore, sono intesi come contrari alla Sura islamica, unica fonte di conoscenza e di guida spirituale, sociale e di qualsiasi altra necessità dell’individuo!

Le crociate invece, contrariamente al comune e superficiale sentire, non erano delle guerre di religione ma di riconquista dei luoghi santi del cristianesimo, strappati con la forza ai cristiani. Già allora si rispettavano tutte le religioni legate alla cosiddetta Terra Santa e non si uccideva solo per il credo religioso ma solo perché le battaglie per riconquistare i luoghi santi, come tutte le battaglie comportano morti e feriti.

Oggi invece basta indossare, in alcuni paesi, una croce per essere maltrattato, vessato, anche ucciso, senza alcun altro motivo e non solo, anche se sei del ramo sciita della religione islamica e non sunnita, rischi la vita!

Di simili situazioni ormai, abbiamo piena e documentata conoscenza, ma il mondo nel suo complesso, reagisce a parole e timidamente, come se gli invasati della jihad si lasciassero convincere a desistere dall’uccidere, stuprare, rapire, schiavizzare, DECAPITARE, distruggere chiese con i fedeli dentro, comprare armi con i riscatti, nasconderle anche nelle scuole e negli ospedali, per farsene scudo, commettere atti di terrorismo gravissimo come le torri gemelle, gli autobus di Londra, le metropolitane ed altri edifici dove si uccidono civili e non combattenti… e l’elenco come sapete, è lunghissimo!

Quante risorse che avrebbero potuto sollevare dalle necessità primarie milioni di persone, sono state letteralmente distrutte in armi e stragi.

È, infine, giustificabile che il mondo intero sia sotto scacco di gruppi di fanatici privi di ogni umanità, sanguinari e pericolosissimi?

Non credo!

Mi rifaccio alle parole di San Bernardo da Chiaravalle che all’inizio delle crociate affermò: “ La teoria del “malicidio”, chi uccide un uomo intrinsecamente cattivo, com’è chi si oppone a Cristo, non uccide un uomo, ma il male che è in lui, quindi non è un omicida ma un “malicida”!

Queste riflessioni di dozzina, mi hanno riportato alla mente le dichiarazioni della giornalista Oriana Fallaci e le sue chiare, razionali e difficilmente contestabili affermazioni sull’Islam.

Quando le propose, con tutta la forza della sua capacità di scrittrice, non pochi la denigrarono, tra i quali gli stessi che oggi, dopo le primavere arabe, la Siria, la Nigeria, il califfato ecc. stanno rivedendo in ritardo le proprie posizioni, per le quali dovrebbero scusarsi con la Fallaci… che, ormai, non c’è più.

Ora per chi non avesse letto, né l’articolo del Corriere della Sera, da cui fu sviluppato il libro “La rabbia e l’orgoglio”, seguito dalla “Forza della ragione” e dall’ “Intervista ad Oriana Fallaci”, nei quali si tratta sempre della questione islamica, mi preme di riportare alcune frasi emblematiche della compianta scrittrice.

Sono brani dai quali traspaiono sia la rabbia, sia l’emozioni dell’undici settembre 2001:

“D’un tratto uscii di casa, a piedi mi diressi verso le Torri che non c’erano più e… Dopo non sapevo che fare. In che modo rendermi utile, servire a qualcosa e mentre mi chiedevo che-faccio, che-faccio, la TV mi mostrò i palestinesi che, pazzi di gioia, inneggiavano alla strage. Berciavano Vittoria, Vittoria. Poi qualcuno mi raccontò che in Italia non pochi li imitavano e sghignazzavano bene-agli-americani… allora con l’impeto d’un soldato che si lancia contro il nemico, mi buttai sulla macchina da scrivere. Mi misi a fare la sola cosa che potevo fare.” …

… “Non scrivo mai alla svelta, di getto. Sono uno scrittore incontentabile… La forma mi preme quanto la sostanza. …  Ora scrivevo alla svelta senza badare alle regole… come non mai, ricordando che le cose scritte possono guarire od uccidere.  Per darlo al giornale dovevo ridurlo ad una lunghezza accettabile, ciò che rimase lo chiusi in una cartella rossa: i fogli sui Buddha ammazzati a Bamiyan, quelli sulle tre donne giustiziate a Kabul perché andavano dal parrucchiere, quelli sulle femministe che se ne fregano della sorelle in burkha e in chador, quelli sui comunisti italiani che per mezzo secolo mi hanno trattato peggio dei palestinesi, quelli su mio padre e mia madre e sui molluschi di oggi, cioè sui giovani viziati dal benessere, dalla scuola e dai genitori…”

“Del fondamentalismo islamico oggi sappiamo tutto. Neanche due mesi dopo la catastrofe di New York, Bin Laden dimostrò che non sbaglio a sbraitare: ”non capite, non volete capire, che è in atto una Crociata alla Rovescia. Una guerra di religione che essi chiamano Jihad, Guerra Santa. Non capite e non volete capire, che per loro l’Occidente è un mondo da conquistare, castigare, piegare all’Islam”.

“…Tutti gli arabi e tutti i mussulmani devono schierarsi, se restano neutrali rinnegano l’Islam!” …Dall’Afghanistan al Sudan, dall’Indonesia al Pakistan, dalla Malesia all’Iran, dall’Egitto all’Iraq, dall’Algeria al Senegal, dalla Siria al Kenia, dalla Libia al Ciad, dal Libano al Marocco, dalla Palestina allo Yemen, dall’Arabia Saudita alla Somalia, l’odio per l’occidente cresce… i seguaci del fondamentalismo si moltiplicano come i protozoi d’una cellula… all’infinito. Chi non se n’è accorto, guardi le immagini della TV.”  (Queste parole calzano alla perfezione sulla nostra attualità!)

“… L’islam è come una montagna che da millequattrocento anni non si muove, non esce dagli abissi della sua cecità, non apre le porte alla conquiste compiute dalla civiltà, non vuol saperne di libertà e giustizia e democrazia e progresso. Quella montagna che nonostante le scandalose ricchezze dei suoi padroni, vive ancora in una miseria da medioevo, vegeta nell’oscurantismo e nel puritanesimo d’una religione che sa produrre solo religione…”

“Sbaglia chi crede che la Guerra Santa si sia conclusa nel novembre duemilauno con la disgregazione del regime talebano… lo scontro tra noi e loro, non è militare, è culturale, è religioso. Le nostre vittorie non risolvono l’offensiva del terrorismo, anzi la incoraggiano, la inaspriscono, la moltiplicano. Il peggio deve ancora arrivare: ecco la verità!”  (Parole profetiche!)

“… Un attacco che minaccia l’Europa più dell’America. L’attacco ai monumenti antichi, alle opere d’arte, ai tesori della nostra storia e della nostra cultura.”

“…Se i fottuti figli di Allah mi distruggessero uno solo di quei tesori, assassina diventerei io.”

“ Dunque ascoltatemi bene, seguaci d’un dio che raccomanda l’occhio-per- occhio- e- il -dente –per- dente. Io non ho vent’anni ma nella guerra ci sono nata, ci sono cresciuta, di guerra me ne intendo. E di coglioni ne ho più di voi che per trovare il coraggio di morire dovete ammazzare migliaia di creature, incluse le bambine di quattro anni.”

Guerra avete voluto, guerra volete? Per quel che mi riguarda, che guerra sia. Fino all’ultimo fiato.”

Beh, cercando di fare un lavoro di sintesi, mi sembra di aver estrapolato dei pensieri che sono al centro del sentire di Oriana.

Non nascondo che i suoi scritti sono pervasi da una vis polemica forte ed accorata, ma, sicuramente, sono sinceri ed affrontano il problema nell’unico modo in cui dovrebbe essere affrontato: realisticamente e senza cedimenti ipocriti o strumentali.

Questa voce è stata pubblicata in considerazioni personali. Contrassegna il permalink.

4 risposte a È giunta l’ora della “Crociata” definitiva?

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.