Primo compleanno di Martina

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L’anno zero è terminato, finora abbiamo contato i mesi e anche i giorni dalla tua venuta in mezzo a noi; d’ora in poi conteremo gli anni insieme, ancora per un po’, a qualche mese.
 
Per quanto mi riguarda e non credo di sbagliare, anche per gli altri nonni, la tua nascita ha rappresentato un evento che seppur naturale, è stato straordinario per gli effetti che ci hai provocato e le emozioni che ci hai fatto provare.
 
Fino ad un anno fa l’arrivo di un nipote era un avvenimento solo immaginato ed ancora imprevisto nei nostri discorsi, tanto da sembrare ancora di là da venire e quindi, una mera esercitazione del pensiero che astraeva sull’argomento, relegandolo nel campo delle sole ipotesi.
L’inatteso e direi, dirompente annuncio che Maria Laura era incinta, mentre Massimo, appena tornato in Brasile, era così lontano e chissà per quanto altro tempo ancora, mi (e ci) ha scosso talmente tanto per la sorpresa, amplificata dal coglierci psicologicamente impreparati.
La mia reazione istintiva, come pure quella di Lucia, Patrizia e Vittorio è stata di scioglierci in un pianto di gioia e di stupore, che ci ha lasciato storditi e confusi.
 
Sinceramente posso affermare che questa mio comportamento, non l’avevo nemmeno immaginato e questo mi ha fatto capire come una situazione del genere possa essere tanto importante, da comprenderla solo quando la si vive.
 
Questo era solo l’inizio!
Da quel giorno in poi si è vissuti in un’altra dimensione: quella dell’attesa della tua nascita.
Questo periodo è stato scandito dalle visite ecografiche che come in un film in bianco e nero, ci trasmettevano la tua immagine, fornendoci dettagliate informazioni sul tuo sviluppo nell’utero materno.
La prima è stata quella del sesso: ” è una femmina!” voce subito propalata con enfasi e con piacere sia per i genitori, sia per le nonne, il cui approccio con una bambina è molto più coinvolgente e gratificante.
Sono seguite le periodiche informazioni sul peso e la lunghezza che già prefiguravano una neonata dalle dimensioni oltre la media.
 
Tutto questo è proseguito, finché non è giunto il giorno stabilito per farti “venire alla luce”.
 
L’emozione e l’agitazione si toccavano con mano, quando eravamo tutti riuniti nel corridoio vicino alla camera operatoria del Policlinico. La mezzanotte era trascorsa da un pezzo, l’orario previsto dell’intervento cesareo non fu rispettato e con un ritardo di circa un’ora ci giunse finalmente la notizia della tua nascita, senza complicazioni… per ora…
Trascorse, forse, un’altra mezz’ora o più quando un’infermiera ci portò a “vederti”: paffuta e rosea eri distesa nella culla ed eri già bella e… grande, con i tuoi quattro chili e quaranta grammi.
Sono immaginabili le emozioni e le commozioni di tutti i presenti e non solo dei nonni e del “papà” Massimo.
 
Purtroppo abbiamo anche patito l’ansia per tua madre che, a poche ore dal parto, ha avuto un grave malore che, fortunatamente, nel giro di tre giorni si è risolto per il meglio.
 
Quando siamo tornati nell’ospedale per vederti, nell’orario stabilito, dietro i vetri del nido, abbiamo costatato come tu primeggiavi sugli altri neonati, non solo perché eri la più “grossa”, ma anche perché eri la più bella del gruppo e questo era un sentimento comune a tutti coloro che ti hanno visto, non solo dei “nonni”, forse già fuori di testa!
 
Da quel giorno di un anno fa, siamo entrati nella seconda dimensione: quella della crescita!
 
L’abbiamo vissuta, seguita ed ammirata in un crescendo di emozioni suscitate dai tuoi progressivi sviluppi sia del corpo, sia della conoscenza, che hanno generato una spontanea empatia, almeno in noi nonni, che qualcuno potrebbe anche definire una vera e propria regressione infantile.
Nel mio caso posso affermare che mi hai provocato una serie di sentimenti che si sono rivelati ben oltre ogni aspettativa e per uno come me, che ha sempre vissuto con intensa emotività gli avvenimenti della vita, è tutto dire!
 
Oggi, dunque, festeggiamo il tuo primo anniversario e siamo in attesa che presto tu acquisisca la capacità di controllare il tuo corpo ed iniziare ad esplorare il mondo che ti circonda con le tue gambe, che già si allenano alla bisogna. Potremo, quindi, ancor più interagire con te e proseguire a consolidare e variare quello straordinario rapporto che è iniziato un anno fa.
Cara Martina tu hai una grande fortuna: oltre a due validi genitori dalle spiccate personalità e molto compresi del loro ruolo, tu hai anche quattro nonni che possono integrare la loro azione nel sostenerti e nel comunicarti, ognuno con le proprie specificità caratteriali ed intellettuali, quei valori morali, culturali, sociali e civili, che costituiranno l’humus sul quale potrai sviluppare la tua personalità e credimi, non è cosa di poco conto, non tutti i bambini hanno avuto o avranno quest’opportunità.
Io, ad esempio, non l’ho avuta, per me le figure dei nonni sono state solo astratti nomi, che per sventura o motivi logistici vari, non ho potuto invocare o con cui non ho potuto stabilire il giusto rapporto!
 
Bene!
Oggi superiamo questo primo traguardo del “giro” della tua vita insieme e  auguro, a tutti quanti noi, che molti altri ce ne siano da tagliare con te!
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