Sono un viandante dell’infinito temporale, un apolide dello spazio ed un naufrago del tempo.
Con questa condizione di grande transitorietà ed instabilità, percorro le pianure, attraverso i fiumi, scalo le montagne, solco i mari, passo per grandi e piccole città, ma intuisco che non posso appartenere a nessuno di questi siti.
Più che il mio corpo, è il mio spirito che non riesce a riadattarsi a questi luoghi, anche se già vissuti!
E come straniero del mondo intero, mi congedo da essi per continuare la mia peregrinazione.
Cerco una terra nella quale possa rinascere, lasciandomi alle spalle vite troppo intensamente vissute.
Come vorrei provare, una sola volta, l’inizio di una nuova esistenza, in una regione pura, sincera e innocente, in cui, finalmente, nessuno mi chieda: Chi sei? Cosa vuoi? Dove vai?
Ecco! Lì, potrei accasarmi…